BNI in Italia è indubbiamente una realtà fortemente cresciuta in questi anni. Questa crescita si è delineata sia come sviluppo della squadra manageriale di BNI come organizzazione sia come aumento della capacità di BNI di impattare sulle aziende e sulle comunità locali in cui opera. Ma partiamo dall’inizio.
Il primo approccio a BNI è spesso un approccio del tutto strumentale che suona come “tanto non ho nulla da perderci al limite ne esce qualche opportunità”. La BNI che abbiamo inizialmente conosciuto oramai circa 8 anni fa era una BNI fortemente centrata sul networking in senso stretto, cioè orientata allo scambio referenziale (opportunità qualificate di business) senza nessuna pretesa di creare valore o benefici di altro genere. Anche nell’ambito dell’impatto sul business la BNI di quegli anni, pur volendo contribuire a creare nuove opportunità di affari per imprenditori e professionisti, si riteneva di successo quando riusciva a pesare per il 10-15% del fatturato di un’impresa.
E in tutta sincerità anche noi abbiamo approcciato l’organizzazione con aspettative assolutamente in linea con queste.
E’ stato solamente passando dall’altra parte della barricata, iniziando a strutturare gruppi di imprenditori e professionisti con la metodologia proposta dall’organizzazione, che abbiamo percepito un mondo vastissimo di possibilità di creare valore.
Per muovere i primi passi Dario ha scelto il Canavese, zona geografica comprendente Ivrea, che è stata culla di aziende prodigio quali Olivetti e di esperimenti di social responsability all’avanguardia. Portando BNI in quelle zone, negli anni centrali della crisi, abbiamo scoperto con stupore che imprenditori e professionisti erano privi di speranza, immersi in un tessuto sociale destrutturato, senza progetti, senza vision e facevano impresa alla giornata. Anzi spesso non facevano più impresa ma si guadagnavano uno stipendio, poiché questa appariva essere l’unica ambizione dei loro progetti imprenditoriali.
In poco tempo abbiamo capito che i valori fondanti di BNI avrebbero potuto portare a nuovo modo di fare business e non solamente a un nuovo modo di acquisire business. E questo è il vero valore della vision BNI “Changing the way the world does business”.
Di lì a poco, vivendo sempre più immersi nella cultura BNI e godendo dei risultati che l’approccio collaborativo stava portando nelle nostre aziende e nelle nostre relazioni professionali, ci siamo resi conto che quel nuovo modo di fare business era al tempo stesso anche un modo straordinario per costruire e gestire relazioni interpersonali di lungo termine basate su fiducia e collaborazione. Abbiamo avuto la forte sensazione che queste sane e reciproche relazioni potessero essere la base per ricostruire un intero modello sociale in grado di ristrutturare i rapporti interpersonali non solo nel business, ma anche nelle relazioni di vita degli imprenditori e nei rapporti con le istituzioni e le comunità locali.
Così abbiamo iniziato a sviluppare BNI nelle province di Cuneo, Asti e Vercelli considerandola per la prima volta al mondo l’organizzazione dell’ECONOMIA COLLABORATIVA. Crediamo fortemente che il paradigma dell’economia collaborativa possa essere un’alternativa concreta al paradigma dell’economia competitiva, basata sulla competizione tra le aziende e le persone in un sistema in cui per crescere è necessario farlo a scapito di qualcun altro e tutti sono alla ricerca di più business (d’altronde nel business siamo abituati ad espressioni come “rubare quote di mercato”, “mors tua vita mea”, ecc.). La nostra economia collaborativa parte invece dall’idea che cooperando insieme sia possibile creare opportunità nuove ed importanti che generino benessere per le aziende, gli imprenditori e il sistema. Una delle immagini mentali che usiamo più spesso è quella di smettere di litigare per una torta dalle dimensioni di una merendina per bambini e creare insieme una torta più grande di cui ciascuno possa avere una fetta le cui proporzioni sono nettamente superiori a quelle dell’intera merendina. Riteniamo di poter realizzare tutto questo puntando sulla ricerca per qualsiasi azienda non prettamente di più business ma del business giusto, ovvero la quantità e la qualità di opportunità che servano per sviluppare appieno il proprio progetto imprenditoriale. La chiave di realizzazione è la specializzazione che apre le porte alla collaborazione con altre figure professionali nello stesso settore e ad un maggior riconoscimento della propria professionalità e competenza che si traducono normalmente in migliore business e migliore qualità della vita.
Il nostro concetto di economia collaborativa non ha nulla a che vedere con il significato comunemente dato alla sharing economy (o economia condivisa) che mira allo sfruttamento delle risorse per ottimizzare infrastrutture e competenze minimizzando i costi necessari per avviare e sostenere un’azienda. Tale concetto, seppur interessante per l’imprenditore, è sostenuto da una mentalità di scarsità, mentre la nostra economia collaborativa mira a creare opportunità grandi, non solo rafforzando quanto già presente sul territorio ma anche ispirando la creazione di nuovo valore e di progetti più grandi di quanto i singoli si sentirebbero di sviluppare isolatamente (mentalità dell’abbondanza).
Stiamo abbracciando una filosofia olistica molto simile ad alcuni principi orientali come quelli suggeriti ad esempio dal Buddismo: la non differenza tra la persona e il suo ambiente. Il mondo occidentale tende a creare dualità in tutto: vita personale/lavoro, felicità/dovere, persona/ambiente ecc. Noi stiamo lentamente destrutturando tutto questo e stiamo ricostruendo un nuovo stile di vita basato sull’unità e non sulla dualità. Ed il principio base è che le persone sono figlie del loro ambiente che deve pertanto essere potenziante e che per rendere potenziante l’ambiente bisogna potenziare le persone in quanto non esiste di fatto differenza tra queste due entità.
In tre anni, oltre 800 imprenditori ci hanno seguito nelle due organizzazioni che rappresentiamo con tassi di crescita a tre cifre e senza forzature: i nostri gruppi stanno diventando nuclei di economia collaborativa, ambienti potenzianti e protetti immersi in un ambiente potenziante e di fervore imprenditoriale.
Noi stiamo offrendo benessere e le persone vengono naturalmente a prenderselo.
In tutto questo processo abbiamo capito che è fondamentale avere Vision e Mission chiare e che è ancora più fondamentale avere un progetto sufficientemente grande da permettere alle persone di sentirsi parte attiva della costruzione di un sistema migliore.
Mettendo al centro questi valori ed il benessere delle persone abbiamo poi generato come conseguenza naturale decine di milioni di euro di business per tutti. Ed è solo l’inizio. Questi risultati non vengono a scapito di altre persone ma come conseguenza di un sano sistema di relazioni interpersonali basate sulla fiducia. L’economia sana è basata sulla fiducia in senso ampio. Era il principio originale delle carte di credito e prima ancora della carta moneta.
Per creare benessere e prosperità bisogna accelerare i processi di business e mettere imprenditori e professionisti al riparo dai grandi rischi. Questo è quello che facciamo creando gruppi di persone che sostituiscono in modo “artificiale” quei meccanismi fiduciari che in passato erano garantiti dalle comunità locali e che sono andati disarticolandosi con gli attuali mezzi tecnologici. Mezzi tecnologici che noi utilizziamo invece per creare opportunità globali anche ai piccoli imprenditori grazie allo sviluppo su scala mondiale della nostra organizzazione. Anche qui eliminiamo una dualità importante tra il local e il global essendo uno dei pilatri della nostra organizzazione il concetto di “Local Business, Global Network”.
Oggi, dopo tre anni di attività in questi territori, stanno succedendo cose incredibili che nessuno di noi avrebbe mai immaginato. La voglia dei professionisti e degli imprenditori di diffondere i valori dell’organizzazione (primo fra tutti il GiversGain) al di fuori delle sale degli hotel ci ha portato ad essere riconosciuti come la regione promotrice in Italia e la regione più attiva al mondo in Business Voices. Business Voices è il movimento di restituzione al territorio ispirato da BNI a supporto della scuola e dell’educazione fondato sull’idea che i ragazzi di oggi saranno i politici, i manager e gli imprenditori di domani e che gli imprenditori locali possano giocare un ruolo attivo nel creare il contesto idoneo a far fiorire imprese ed eccellenze.
Sempre di più le persone ci fermano per strada per ringraziarci o per chiederci di aderire ai nostri gruppi, i genitori delle scuole ci ammirano per i contributi che portiamo ai loro bambini, i media locali parlano delle nostre attività e ci seguono con affetto, le istituzioni ci considerano partner attivi sul territorio e sono sempre più presenti nelle nostre iniziative.
Non solo ci impegniamo per cambiare il modo in cui il mondo fa business, ma lo facciamo anche per cambiare il modo in cui il business vede il mondo. Tutto questo crea una magia speciale che porta le persone sul territorio a volersi strutturare e a voler abbracciare i nostri valori e le nostre metodologie. Noi siamo assolutamente convinti di essere oggi un’organizzazione globale in ambito business caratterizzata da un sistema di valori e da una metodologia operativa in grado di dare risposte efficaci ai grandi problemi del mondo e della società. Considerando che l’intera rivoluzione dei quanti è partita da semplici osservazioni sull’effetto fotoelettrico potremmo non stupirci se un nuovo ordine sociale partisse da un meccanismo di scambio di business!
Monica Passini
Executive Director BNI Italia