venerdì 4 maggio 2012

CO.CO.PRO. Tempo determinato e MUTUO CASA


Ottenere un mutuo o un finanziamento lavorando con contratti a tempo determinato o a progetto (ex. co.co.pro).
Le banche li chiamano contratti “atipici”. Ho la sensazione che il contratto atipico oggi in Italia sia quello a tempo indeterminato. La forma contrattuale “flessibile” è oggi molto utilizzata dalle aziende. E’ l’unica infatti che permette di mantenere il costo aziendale in parametri sostenibili. Detto questo però ci sonograndi problemi per chi ha questo genere di contratto ad ottenere mutui e finanziamenti.
Premetto che questo è un tema che riprenderemo più volte. Faremo qualche intervista e cercheremo di aiutarvi. Purtroppo la società civile sta accettando questo genere di contratti, il governo e le parti sociali anche ma purtroppo le banche sembrano non accorgersene. La crisi finanziaria poi, partita proprio dalle insolvenze sui mutui, non migliorerà certamente la situazione.
Innanzi tutto bisogna iniziare con il capire che certe richieste sono veramente difficili da sostenere per una banca: basta leggere qualche blog per rendersi conto che c’è chi cerca 130.000 euro di mutuo al 100% (cioè senza anticipo), da pagare in oltre 30 anni con rate da oltre 700 euro mese e con contratto a termine da 900! E’ chiaro che qualcosa non fila giusto, almeno dal punto di vista formale.
Intorno a questo argomento ci sono tante tensioni perché, ovviamente, la casa è un bene prezioso, specialmente per noi italiani. E costituisce il centro della famiglia. Nelle condizioni espresse prima però verrebbe da chiedersi se per davvero conviene stipulare un mutuo (pur ammettendo che qualche banca lo conceda): sicuri che conviene pagare 252.000 Euro un’appartamento che ne vale la metà? quando forse oggi è possibile abitare in affitto con il 70% di quella cifra (a parità di appartamento) risparmiando in 30 anni quasi 80.000 Euro?
Detto questo, quando si contrattano le condizioni con l’azienda conviene tener presente le proprie necessità abitative e contrattare una forma di rapporto che consenta poi di avere l’adeguata credibilità bancaria. Spesso, purtroppo questo è impossibile nel senso che se si pretende troppo in una fase iniziale si rischia di perdere l’opportunità di lavorare. Questa è sicuramente una situazione insostenibile perché genera risentimento e frustrazione. Niente destabilizza più la famiglia quanto l’incertezza nella soluzione abitativa.
Quel che possiamo dirvi, per esperienza vissuta, non per sentito dire è di non demordere: non ragionate per banca. Battete ogni singola agenzia. Le persone fanno la differenza. Alcune agenzie, con il giusto direttore e la giusta equipe a supporto riescono a sostenere delle pratiche che altre agenzie della stessa banca nemmeno guardano. E’ vero che oggi l’agenzia ha le mani più legate che in passato: molto dipende dalla sede centrale, centrale rischi, Basilea ecc.. Ma credeteci: il direttore può fare la differenza.
Certamente dovrete fare di tutto per aiutarlo: se avete finanziamenti pagateli regolarmente. Non aprite e chiudete finanziamenti di continuo. Non presentatevi nemmeno senza aver mai chiesto prima un finanziamento. In centrale rischi il bollino verde ce l’avete se avete chiesto un numero congruo di finanziamenti che avete pagato regolarmente e non avete chiuso anticipatamente (questo è importante per la Banca, non per la centrale rischi). Non presentatevi per un mutuo con altri 5 finanziamenti aperti. E preparatevi a trovare qualcuno disposto a garantire. Spesso sarà richiesto.
Se insieme all’appartamento dovete farvi finanziare mobili ecc, fatelo DOPO. Raccogliete più che potete per l’anticipo. In Italia un mutuo al 100% non è considerato mutuo ipotecario. Le banche fanno il 100% facendo carte false. A volte letteralmente. L’anticipo è importante. Anni fa nessuno si sarebbe nemmeno presentato senza anticipo. D’altra parte, voi vendereste la vostra auto a qualcuno che ve la porta via senza lasciarvi nemmeno 10 euro in tasca?
A volte è meglio andare a vivere in affitto 4/5 anni nel piccolo e risparmiare quello che serve per un congruo anticipo. Comunque, non fatene un ossessione. Non fate spese squilibrate. Farsi eccessivi debiti per avere una casa di proprietà (della banca…) a tutti i costi è una scelta sbagliata che vi pentirete presto di aver fatto.
Parleremo in futuro delle tipologie di mutuo e finanziamento.
Perché parliamo di questi temi su FaceCV? Perché per l’80% di noi lavoro, mutuo e finanziamenti vanno a braccetto. FaceCV si sente di avere un ruolo sociale nel darvi le giuste risposte per trovare una soluzione a questi grandi problemi. Stiamo cercando esperti del settore da intervistare e presto pubblicheremo le nostre ricerche.
Dario Castagna

Trovare lavoro: L’eccellenza premia – siate specifici


Sviluppate know-how specifico. Punto. Se siete alla ricerca del primo lavoro oppure in procinto di cambiare preparatevi accuratamente in modo da essere competenti in un qualcosa di specifico.
Ricordatevi sempre un principio fondamentale: adattarsi a tutto spesso significa non essere adatti a nulla.
Questo è un errore fatale che molti candidati che non afferrano i meccanismi di selezione commettono. Spesso il candidato inesperto pensa che presentandosi come super flessibile con frasi del tipo “io mi adatto a qualunque cosa” possa massimizzare le sue possibilità di essere scelto. S.B.A.G.L.I.A.T.O.
In questo modo il candidato sta dicendo implicitamente di non possedere qualità di spicco, di non aver ambizione e di non sapere cosa vuole.
Descrivere le vostre qualità generiche è importante ma poi siate specifici: dite chiaramente in che cosa siete bravi. E se non c’è un qualcosa in cui siete particolarmente bravi trovatelo. Servono poche settimane di impegno per imparare a fare tante cose utili. Fatelo. E quando vi presentate dite chiaramente che siete bravi a “cucire bottoni”, piuttosto che a “leggere velocemente”, piuttosto che “ad avere il miglior sorriso sulla Terra”.
Questo farà immediatamente attivare alcuni meccanismi psicologici nel selezionatore che inizierà istintivamente a pensare a come applicare questa vostra dote o come “venderla” in modo positivo al suo cliente (in caso il selezionatore sia un agenzia di mediazione). Avrete immediatamente una qualità positiva che vi posizionerà di fronte agli altri perchè sarete quello/a del “sorriso”o della “lettura veloce”.
Dario Castagna

Trovare lavoro


Trovare lavoro, quando il lavoro non c’è o quando lo si vuole cambiare diventa spesso un’attività stancante, stressante, demoralizzante e frustrante. E’ possibile rovesciare questa negatività cambiando approccio?
Si. Vediamo come è possibile trovare lavoro senza demoralizzarsi e senza frustrazione.
Innanzitutto chiediamoci perché cercare lavoro diventa spesso così frustrante. Semplice.
Perché siamo abituati ad avere tutto e subito, a comprare quello che ci serve e a portarcelo a casa dopo pochi minuti. Trovare lavoro è un attività:
  1. Competitiva
  2. Che richiede metodo ed organizzazione
  3. Che richiede determinazione
  4. Che spesso ci richiede di metterci in gioco
  5. E che spesso non dà risultati immediati
Normalmente l’approccio è sbagliato. Si continua però comunque a fare le stesse cose. E si ottengono pertanto sempre gli stessi risultati. Allora si inizia ad incolpare il sistema e a trovare giustificazioni a supporto del fallimento e a volte, nei casi più estremi, si rinuncia. Tout court.
Tutto questo meccanismo è del tutto irrazionale ma prevale in tantissime persone.
Vediamo punto per punto.
1) Competitività
Non sei da solo/a. Per ogni posto di lavoro c’è qualcuno, da qualche parte, che lo vuole quanto te. Devi allora per forza entrare nell’ottica che devi individuare e valorizzare tutte le tue migliori caratteristiche: attitudine, aspetto fisico, conoscenza delle lingue, conoscenza tecniche, esperienze di viaggio, precedenti esperienze lavorative, tratti caratteriali e, perché no, flessibilità. Nel CV e durante il colloquio mettile in risalto senza indugi. Il fatto stesso di utilizzare strumenti tecnologici quali FaceCV per presentarti al mondo del lavoro ti pone già in posizione di superiorità: ti dimostri più moderno, competente, aperto alle tecnologie dei tuoi colleghi “cartacei”. Ricordati! Hai bisogno di un vantaggio competitivo.
2) Metodo ed organizzazione
Pensa ai venditori. Come li ammiro. Quelli bravi fanno veramente bei guadagni. Pensi che si fermano al primo “no”? Devi selezionare le aziende target. E contattarle una ad una in modo organizzato. TUTTE. Senza mai demoralizzarti, senza mai essere negativo. Dedicaci il giusto tempo. Non arrivare ai colloqui un secondo prima. Non inviare CV incompleti. Fatti consigliare. Tieni traccia dei no e delle motivazioni. Appuntati su un agenda gli appuntamenti, i colloqui, le telefonate da fare. Organizzati la giornata in modo da non arrivare mai in ritardo. Cercare lavoro non è una lotteria. Non è che ci provi una volta e speri di vincere. Ti alleni ed ottieni il lavoro che è ovvio e normale che tu debba ottenere: sarà conseguenza della tua determinazione e del metodo.
3) Determinazione
Se stai leggendo questo articolo sei già sulla buona strada. Ogni volta che dentro di te senti una vocina negativa ricordati che è il sistema ad agire contro di te: anni di informazioni errate ed esperienze altrui spesso mal raccontate ti giocano contro. Non ascoltare quella vocina. Alzati e vai. Punto. Ogni giorno. Fino a che non arrivi lì dove pensi sia giusto fermarsi: nel tuo nuovo lavoro. Non mollare mai. Il risultato, te lo garantisco arriva. Non può essere altrimenti: li fuori il lavoro c’è. FaceCV ne è una dimostrazione. Attenzione però ai feedback: ogni volta che qualcuno ti dà una risposta negativa cerca di capire se c’è del vero in quello che dice. Se sì cerca di capire se puoi migliorarti in modo da non ottenere più quella risposta. Ricordati una cosa: spesso gli imprenditori non hanno il coraggio di dirti la verità e allora ti dicono che sei tu a non essere adeguato/a. Non demordere. Ricorda il punto 1. Sei in un ambiente competitivo. Se tu lasci, qualcun altro se ne avvantaggia.
4) Mettersi in gioco
Trovare lavoro è certamente una delle grandi attività della vita che richiede di mettersi in gioco: come trovare la compagna o il compagno, fare bambini, portare a termine grandi progetti (ad esempio gli studi universitari o ottenere grandi risultati sportivi). Se non sei disposto a metterti in gioco sappi che nel migliore dei casi riuscirai a trovare qualcosa di equivalente a quello che vuoi lasciare. Cosa significa mettersi in gioco? Significa, come dicono i coach, avere la forza di uscire dalla propria area di confort. Devi essere in sostanza essere disposto a cambiare qualcosa: il modo di parlare, di pensare, l’abbigliamento, come cammini, il tono di voce, lo sguardo, le abitudini, gli orari, i ritmi di vita, i luoghi che frequenti, le persone che frequenti. Trovare o cambiare lavoro potrebbe richiederti di cambiare una o più di queste cose. E se non lo farai, se non uscirai dalla tua zona di confort che è rappresentata dall’insieme delle tue abitudini e delle cose che conosci, difficilmente potrai conquistare qualcosa di interessante.
5) Pazienza
Se hai messo in pratica gli altri punti abbi pazienza: il risultato non tarderà ad arrivare. Non pretendere risultati immediati. Capitano raramente. C’è sempre bisogno di una catena di eventi che ti porta fino al capolinea. Sii paziente altrimenti, cercando il risultato immediato, non sarai metodico che è la cosa più importante. Attenzione però: essere pazienti non significa sedersi in poltrona ad aspettare! Significaapplicare il metodo con determinazione in modo che nel giusto tempo l’obiettivo si realizzi.
Noi speriamo, con FaceCV di averti dato uno strumento prezioso per ottimizzare la tua attività di ricerca.
Dario Castagna.

Le lingue sono un patrimonio importantissimo


Parlare una lingua è un grande patrimonio. E’ vero: molte aziende non valorizzano quest’aspetto o non sono interessate. Ma vi assicuro che tantissime altre aziende offrono posti chiave che sono accessibili solamente a chi conosce una lingua estera.
L’inglese è il minimo. Dal nostro punto di vista è, al giorno d’oggi, uno strumento essenziale. Pensate solamente che l’80% delle risorse sul Web sono in lingua inglese. La buona pronuncia non è necessaria: specialmente negli Stati Uniti tutti sono abituati ad accenti di ogni genere. E’ un paese cosmopolita e a fortissimo tasso di immigrazione. E’ normale trovarsi a colloquiare con persone che hanno accenti particolari. Non fatevi quindi il problema dell’accento: concentratevi sull’essere fluidi. E per essere fluidi c’è un solo sistema: parlare, parlare, parlare.
Importantissime oggi sono le lingue dell’Est e dell’Asia. Conoscere le lingue non serve solamente per dialogare con gli stranieri! In molte aziende multinazionali le riunioni si tengono in Inglese. Molto spesso dialogando con l’Asia l’inglese non è sempre sufficiente. Conoscere le lingue dell’Est Europeo può aiutare  ad erogare servizi rivolti agli immigrati e a svolgere lavori assistenziali o di mediazione culturale.
Sapere conversare in una lingua straniera è nell’azienda giusta un atout formidabile che potrebbe farvi diventare responsabili di un settore anche solo perchè siete gli unici a poter gestire certi interlocutori.
Senza contare che viviamo in un paese turistico nel quale è veramente impensabile che si continui ad erogare servizi ai turisti senza conoscere almeno l’inglese, il francese, lo spagnolo ed il tedesco, le grandi lingue Europee che permettono di dialogare con il 60% della popolazione mondiale.
In Italia vengono erogati fondi regionali spendibili per corsi di lingue. Approfittatene se ne avete bisogno: potete ricevere un ottima educazione linguistica a costo zero.
FaceCV offre molti lavori nei quali la conoscenza delle lingue è un plus importante se non addirittura un fattore qualificante. Spesso abbiamo parlato di mettere in risalto le proprie capacità. Ho conosciuto persone che dicono di non sper fare nulla e poi scopri che parlano 5 lingue! Wow. Impariamo ancora una volta a valorizzare quello che sappiamo. Le lingue sono una chiave d’accesso a tantissime posizioni interessanti. Non sottovalutatele.
Dario Castagna

La frustrazione nella ricerca del lavoro


Che ruolo gioca la frustrazione nella ricerca del posto di lavoro? Perchè si finisce con l’essere frustrati?
La frustrazione nasce dal feedback negativo ripetuto. In parole povere dai “no” che si accumulano nella vita. Più si accumulano “no” e più si diventa insicuri e frustrati.

Per trovare lavoro è fondamentale cambiare attitudine

La prima cosa da chiedersi, prima di andare ad un colloquio è la seguente:
Perché  dovrebbero volermi? Perché dovrebbero scegliere proprio me?
Guardate che non è un dettaglio. La risposta a questa semplice domanda è veramente fondamentale.
Se non riesco a trovare una risposta soddisfacente è meglio che mi fermi e faccia un po di introspezione. Il lavoro si trova se scatta un particolare feeling tra me ed il mio intervistatore. E’ come nel rapporto uomo-donna. Perché dovrei scegliere proprio te? Il meccanismo è identico.

Concentratevi sulle vostre qualità

cosa sapete fare bene? quali sono i vostri aspetti caratteriali più positivi? Conoscete una lingua? Avete qualche abilità particolare? Siete particolarmente simpatici? Avete una bella voce? Individuate qualunque positività. Dopodiché iniziate a ragionare sulle mansioni ideali per una persona che ha quelle particolari caratteristiche positive. Dopodiché fate la prova del nove: voi assumereste una persona con quelle particolari caratteristiche al costo richiesto? Se sì siete pronti per far valere le vostre ragioni.

Documentarsi sul lavoro da svolgere

Prima di presentarsi in un azienda è meglio documentarsi sul lavoro che immaginate di dover svolgere. Cercate di capire il settore, le problematiche specifiche dell’attività. Vi eviterà la scena da “pesce lesso”.
Siate positivi e propositivi. Nel peggiore dei casi il vostro intervistatore si ricorderà di voi e vi proporrà ad altre persone per le quali ritiene che siate qualificati. Fate capire che ne capite. Fate capire che siete in grado di informarvi. Fate capire che non andrete lì a scaldare il posto. Servono pochi secondi. Pochi secondi che possono cambiare la vostra vita.

Attenzione alle provocazioni

E’ mestiere dell’intervistatore provocarvi. Specialmente se la vostra mansione prevede il contatto con il pubblico. Provocare il candidato per vedere come reagisce allo stress, alla pressione e alle persone scortesi. La vostra reazione a quella provocazione sarà determinante. Se reagite bene, l’intervistatore può presumere che reagiate bene anche sul posto di lavoro. Altrimenti no. Evitate accuratamente:
  1. Negatività
  2. Cinismo
  3. Maleducazioni
  4. Facce brutte
  5. Espressioni poco cortesi
  6. Scontrosità
Ricordatevi che ogni negatività vi si ritorcerà addosso. Insisto sull’argomento con un esempio perché spesso non viene compreso a fondo:
se un candidato dice, con un grande sorriso, “me ne sono andato da quell’azienda perché mi pagavano sempre in ritardo e allora ho deciso di fargli vertenza. Sa, erano poco corretti.”. Nella testa dell’intervistatore si consolida un solo pensiero: “questo è un attacca brighe”. E’ vero che sto parlando d’altri ma quel che arriva è l’attitudine, lo stato emotivo.
Quindi non parlate mai male dei precedenti datori di lavoro. Specialmente sui social network. Credetemi se lo fate lavorate contro voi stessi!

Il datore di lavoro cretino esiste

:-) Una provocazione, specialmente dopo lo scorso paragrafo. Ma è così: i datori di lavoro ed i responsabili HR sono esseri umani, pertanto troverete quelli buoni e quelli cattivi, quelli positivi e quelli frustrati che cercheranno di riversare le loro frustrazioni su di voi. Troverete quelli intelligenti e quelli stupidi. Ed infine troverete quelli corretti ed i ….
Questo è il mondo. Ma voi non potete cambiare loro. Potete intervenire esclusivamente su voi stessi.
Siate positivi e preparati e vedrete che attirerete datori di lavoro e selezionatori positivi e preparati.
FaceCV contiene un gran numero di annunci di aziende di prim’ordine. Dateci uno sguardo.
Siate positivi.
Dario Castagna

Quattro consigli contro la S.F.I.G.A.


Perseguitato dalla S.F.I.G.A. professionale?
Le occasioni sembrano sfuggirti? Le proposte sono sempre deludenti? Tutto sembra sempre andare per il peggio?
Questi sintomi sono chiari ed inequivocabili: sei perseguitato/perseguitata dalla:
S.F.I.G.A. = Sindrome Focalizzata all’Indebolimento dei Giovani in Attività.

Quali sono le cause della S.F.I.G.A.?

  1. Essere fuori tempo
  2. Essere negativi
  3. Essere cinici
  4. Essere credenti

1) Essere fuori tempo

Come faccio a capire se sono fuori tempo? Semplice. Se sei in ritardo, se hai l’ansia di non aver fatto quello che dovevi, se spesso ti trovi a dire “se ci avessi pensato prima…”, se non ti prepari prima di un incontro, se non ti eserciti ad immaginare situazioni e a dare risposte sarai sicuramente fuori tempo.
Essere fuori tempo porta S.F.I.G.A.

2) Essere negativi

Essere negativo: tanto non andrà bene, tanto non sono all’altezza, tanto mi pagheranno una miseria, tanto il contratto non sarà quello che voglio, tanto saranno come gli altri che non mi pagano, tanto sono tutti uguali, tanto, tanto, tanto.
Essere negativi consolida la S.F.I.G.A. – c’è inoltre rischio di contagio.

3) Essere cinici

Cinismo, indifferenza, sindrome da grande fratello sono devastanti. Perché? Perché attribuiscono il controllo della tua vita e qualcun altro, spesso intangibile. In questo modo non potrai che subire le conseguenze delle decisioni che altri prenderanno al tuo posto e questo non farà che retro alimentare il tuo cinismo. Quindi attenzione: il cinismo diventa cronico!
Il cinismo cronicizza la S.F.I.G.A.

4) Essere credenti

Essere credenti? Si. La S.F.I.G.A. ha un potere enorme. Se credi  in lei ti ricompenserà appiccicandosi addosso. Non crederci, non fare atto di fede. Usa la ragione.
Credere nella S.F.I.G.A. porta SFIGA (notare l’uso appropriato della punteggiatura).
Ragazzi e ragazze. Sarete sicuramente perplessi. Ma noi di FaceCV vediamo migliaia di casi. E da dietro le quinte ci siamo resi conto di una lezione importante: la S.F.I.G.A. è lì, pronta a prenderti e a guidarti. Ribellati usando i quattro accorgimenti che ti abbiamo dato!.
Dario Castagna