Comparire su un motore di ricerca o non comparire fa la differenza per un business. Per questo esistono le agenzie di S.E.O. e sempre per questo ci sono in giro gli esperti.
Qual'è il problema allora? Il problema sta nel fatto che i criteri di ranking (ordinamento) delle pagine, cioè dei contenuti del web non sono pubblici e sono tutt'altro che neutri.
Il motori di ricerca "vende" il suo prodotto: ossia ricerche pertinenti. Quello che conta, cioè è che l'utente trovi quello che sta cercando. Fin qui tutto bene. Osservando i volumi di ricerca però ci si rende conto che il traffico non è uniformemente distribuito. Ci sono degli enormi picchi di traffico intorno a parole chiave particolari. Questi picchi sono abbastanza stabili e seguono le mode epocali. Dopodiché ci sono i picchi legati agli avvenimenti del momento (come, per esempio, l'affondamento della Costa Concordia o l'uscita nel nuovo iPad).
Quello che avviene è che i contenuti che contengono parole chiave legati a questi argomenti "interessanti" (per i motori di ricerca) vengono premiati a dismisura. Ho fatto io stesso un esperimento interessante. Ho pubblicato a Gennaio, in questo blog, un paio di articoli relativi alla Costa Concordia. Uno più banale ed uno relativo alla telemetria:
- l'immagine è originale, l'ho procurata io
- il tempismo è perfetto
- la parola "telemetria" mi inserisce sulla "long tail" cioè sulla coda di un argomento interessante.
Risultato? Uno sproposito di visite. Per intenderci, in pochi giorni l'articolo sulla telemetria della Concordia ha superato gli articoli "forti" di questo blog.
Sì ma di visite che non c'entrano nulla con i temi da me trattati. Qual'è il punto? Semplice. Come si sa già bene nel mondo televisivo il contenuto è principe ma l'audience ancora di più. Questo modello porta i blogger, ed i titolari di siti web ad adattare i contenuti ai gusti del grande pubblico, della massa critica in modo da guadagnarne in visibilità. Cioè se voglio essere visto devo parlare di argomenti di cui tutti parlano.
E questo ripropone una volta di più le problematiche già conosciute: il contenuto di nicchia e di qualità è destinato all'oblio in quanto non riesce ad ottenere la giusta visibilità.
Questo non era il modello originale del web. Ed il fenomeno social non farà che amplificare queste distorsioni.
Per quanto riguarda il nostro lavoro come esperti di web marketing al momento non rimane che rassegnarsi e consigliare a tutti di creare contenuti con un occhio di riguardo al volume di traffico che interessano.
Una note "politica". Il potere dei motori di ricerca è sconfinato. Con il loro ranking di fatto decidono loro chi deve guadagnare e chi no. E centinaia di migliaia di persone passano le loro giornate a cercare di capire come posizionarsi li in alto, come guadagnare visibilità.
Quindi occhio al contenuto: se parlate di temi o prodotti di nicchia utilizzate comunque frasi e parole chiave relative a prodotti di largo consumo: altrimenti sparite. Poi, il vostro essere di nicchia, vi aiuterà a distinguervi e a conquistare una posizione sulla long tail, la coda lunga dei grandi temi cercati sui motori di ricerca.
L'articolo sulla Costa Concordia insegna!
Dario Castagna
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