domenica 9 ottobre 2011

Groupon al fallimento?

Ritorno su un tema a me caro: quello di Groupon.


Il modello di business l'abbiamo già spiegato. Oggi ci occuperemo di fare alcune considerazioni riguardo al progetto di quotazione in borsa. Prima di scrivere questo post ho riletto alcuni articoli apparsi nei mesi precedenti. Richiesta iniziale di entrare a listino per 750 milioni di dollari, attese per una capitalizzazione di 15 miliardi di dollari. Dati di bilancio sempre meno chiari. In ogni articolo si legge qualcosa di diverso. Ma la sostanza è questa: i ricavi dichiarati erano il doppio del dovuto. Questo perché tenevano conto del fatturato complessivo e non del fatto che il 50% va al partner. Chi è il partner? Il cliente che ha sottoscritto il contratto con Groupon e che deve a loro ben la metà dell'incasso.

Adesso partono una serie di considerazioni:

1) Che senso ha una società il cui valore stimato è di 43 volte quello che fattura in un anno?
2) Come possono i negozianti accettare di regalare il 50% ad una struttura commerciale esterna?
3) Come si può aver fiducia di un azienda che già in partenza "veste" i dati di bilancio a suo piacimento?
4) Qualcuno ha visto l'enorme quantità di denaro che devono ai negozianti e che non hanno in cassa?
5) Non è che tutti, governo americano compreso, hanno disperato bisogno di una nuova stella della new economy per combattere psicologicamente questa crisi?

Tutto questo è una bolla di sapone. Non può funzionare e finirà malissimo come ho già più volte detto.

Dove sta il problema? Il problema sta nel fatto che l'intera operazione è nelle mani di grandi banche d'affari quali: Credit Suisse, Goldman Sachs e Morgan Stanley. Che adesso sono un pò imbarazzate e rinviano il listing. Questo creerà un problemone (mia opinione non documentale): gli investimenti fatti sono sicuramente stati fatti in vista del cash flow proveniente dalla quotazione. A parer mio se slitta troppo o salta la quotazione salta Groupon.

Marco Georgiadis, CEO di Groupon ha abbandonato la barca ed è tornato in Google da cui proveniva (ma perchè glielo permettono?). Google (che già ha lanciato Google Offers) ha comprato Daily Deals di Berlino (dopo che Groupon ha rifiutato un offerta di acquisto) ed è decisa a prendersi questa fetta di mercato (quella dello shopping che diventa social).
Date un occhiata a Daily Deal: è una copia speculare di Groupon! Promette sconti fino al 90%. MA come può un economia sana lavorare sotto del 90%?

In realtà quello che interessa a tutti di Groupon è l'enorme numero di iscritti (ricordate il mio articolo sull'importanza degli iscritti, unico capitale sul web?) Questo è il vero patrimonio. Ma come spiegato in quell'articolo, un modello economico basato esclusivamente sul traffico e sulle iscrizioni e privo di qualunque standard etico è per forza destinato nel tempo al fallimento. Google insegna: fino ad ora è cresciuta su basi solide perché è integra e fa del bene alle persone consentendo a chiunque di trovare informazioni preziose in tempo reale.

Vi faccio una semplice domanda? Se io entrassi nel vostro negozio, nella vostra azienda, dicendovi che sono capace di aumentarvi il giro d'affari a condizione che:

  1. Scontiate il vostro prodotto (anche fino al 70-80%) 
  2. Mi diate il 50% del fatturato rimanente dopo aver applicato lo sconto
non chiameresti i Carabinieri?

E allora?!!

Questo non è Web Marketing. Tutto questo non fa del bene né al marketing, né al web né tanto meno all'economia che oggi più che mai deve ritrovare in tutti i settori:
  1. Qualità
  2. Profittabilità
  3. Valore aggiunto.
Abbiamo perso la ragione se accettano condizioni del genere. Un tale modello di business uccide la qualità in quanto erode completamente i margini e obbliga tutti ad offrire prodotti senza valore aggiunto.

Riflettete tutti per favore. Questa modello di business non può che finire male.
Un appello a tutti i miei colleghi che si occupano di web-marketing: avvisate i vostri clienti che rischiano di farsi veramente male!

Un ultima considerazione rivolta a politici e banche d'affari: non date supporto a tutto questo. Ci rimetterete la faccia e farete danni seri all'economia.

Quindi, per tornare al titolo del post: Groupon al fallimento? Non è dato saperlo. Ma secondo me prima o poi non potrà che finire in questo modo. Mancano gli standard etici. Lezione per tutti noi del web-marketing.


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